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Visita posturale

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Cosa devo portare?

Carta di identità

Tessera sanitaria/codice fiscale

Quanto dura la visita?

50 minuti la prima visita

30 minuti i controlli

Quanto costa?

92,00 € prima visita
60,00 € Controlli

Informazioni utili

Di cosa si tratta:

Anche il nostro approccio a postura e riabilitazione fa parte di un concetto più ampio, sempre quello del Reb-Rev (Rebalance-Revolution), vale a dire un approccio evolutivo alla medicina che persegue il ritrovamento del proprio equilibrio attraverso il rispetto di determinati core-habits. In pratica comportarsi come la nostra specie si è evoluta per fare. L’assetto fondamentale del nostro corpo è molto verosimilmente più importante di quanto immaginiamo, perché va a determinare le lunghezze ed il tono che i nostri muscoli mantengono per la maggior parte della giornata, nonché gli angoli articolari. Passiamo molto più tempo in piedi, seduti o sdraiati che non correndo o saltando! Se la postura di base è scorretta ogni movimento che andrò ad eseguire potrebbe rivelarsi potenzialmente dannoso, perché sono sbagliati il tono muscolare di base, la lunghezza da cui inizia a contrarsi il muscolo o l’angolo dell’articolazione che si appresta ad aprirsi o chiudersi. Per fare un esempio semplice, a causa dell’avanzamento del tronco e dell’iperestensione delle ginocchia (come vedremo in seguito), i muscoli posteriori della coscia si comportano da muscoli antigravitari (cioè rimangono sempre contratti cercando di sostenere il peso del corpo hanno una lunghezza più elevata del normale e l’angolo con cui l’articolazione lavora è differente, essendo iperesteso il ginocchio: questo aumenta notevolmente la possibilità che compiendo un lavoro intenso il muscolo si lesioni. D’altronde ci siamo evoluti per funzionare in un certo modo e quanto più ce ne discostiamo, tanto più aumentano i rischi di incorrere in patologie. Una statica ed una dinamica scorrette sono alla base della stragrande maggioranza delle patologie ortopediche acute e croniche osservate nella popolazione occidentale: dal piede piatto all’alluce valgo, dalle discopatie alla patologia della cuffia dei rotatori. Senza citare le riduzioni di performance. Dobbiamo riappropriarci delle nostre abilità per essere sani e al contempo migliorare le nostre performance.

 

A chi si rivolge:

Pazienti ortopedici per prima valutazione (eventuale successivo reindirizzamento a professionisti diversi, dal chirurgo ortopedico al fisioterapista). La correzione della postura e del movimento, il lavoro in particolare sul piede, sulla forza della sua muscolatura intrinseca e sulla propriocezione, l’aumento della core strenght e della consapevolezza del proprio corpo, del proprio respiro e delle attivazioni muscolari consentono di attenuare i sintomi, ridurre le complicanze e la probabilità di sviluppare ulteriori problemi in futuro. Gli strumenti da utilizzare spaziano dalla prescrizione di esercizi, attività fino a terapia fisica o manuale, applicazione di taping e quant’altro passando per modifiche dello stile di vita, dalle calzature utilizzate fino al tipo di materasso o alla posizione tenuta lavorando al computer.

Pazienti “Balance” il cui fine è mantenere un equilibrio tra le attività lavorative o comunque della vita quotidiana e un’attività sportiva anche moderata-intensa risultando a cavallo tra le altre due categorie.

Pazienti “Performance” che devono massimizzare il proprio gesto atletico e con i quali si va nel dettaglio a lavorare (oltre che su quanto già detto) sul tempo di contatto al suolo durante la corsa, sulla tecnica di pedalata, sull’extra-rotazione della spalla durante il servizio nella pallavolo o nel tennis, sull’ottimale apertura delle dita durante la bracciata nel nuoto, sull’occlusione dei denti, sulla meccanica respiratoria e così via, vale a dire su tutti quei particolari biomeccanici la cui ottimizzazione permette di massimizzare la prestazione sportiva. Ovviamente anche un paziente “performance” può stirarsi un bicipite femorale, per cui i confini non sono sempre così netti.

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